Se far foto di giorno è difficile, di notte ancora di più.
Se far foto di paesaggi diurni innevati è difficile, farne di paesaggi notturni innevati ancora di più.
Se far foto inerpicandosi a sporgersi dalla cima di torri, cupole e campanili è difficile, farne da lassù, di notte, ancora di più.
Se davvero, come ha detto uno di quelli bravi, far foto è faticoso e, troppe volte, anche poco divertente ebbene, le immagini di Carlo Buliani ci hanno raccontato tutto ciò. Ma anche altro. L'ospite del GFP di venerdì 25 marzo, infatti non ha "solo" portato immaginifiche foto di luoghi vicini e lontani ma qualcosa che, dal tabellone o dallo schermo nella nostra stanza, ha liberato un'essenza inebriante, congeniale e coinvolgente: la passione. Quella stessa eccezionale passione che spinge noi a guardare in un mirino e motiva, fisicamente lui, a salire sempre più in alto per conquistare, da una visione unica e comunque diversa, lo scatto sull'infinito che circonda l'uomo, e quello su ciò che l'uomo ha costruito nell'infinito. Paesaggi marini avvolti nelle brume mattutine e scorci segreti di città che si offrono per diventare complici in deserte ore notturne, vivide montagne di roccia esaltate dall'ultimo raggio di sole e sterminate distese di tetti, cupole e campanili verso le colline.
Ma anche inverosimili panorami nelle precoci luci di un'alba innevata o prati, verdeggianti di surreale, negli impossibili bagliori di una notte d'estate ed, ancora, ruderi e castelli che si animano d'improvviso, in un inatteso scintillio del crepuscolo. Ecco le immagini di Carlo Buliani, nottambulo delle sensazioni e fotografo "in solitaria" di infinite distese e di spazi immensi ai quali si rivolge con attenzione, rispetto, gioia ed amore per trovare e carpire quel recondito raggio di luce che, forse, ha già dentro di sé...
Carlo Bartolini