Una serata diversa, varia, affascinante è stata quella che ci ha regalato Riccardo Cocchi lo scorso 8 maggio ed il cui filo conduttore potrebbe essere il “viaggio” alla scoperta  di luoghi lontani, ma soprattutto dell’invisibile vicino a noi.

Le “Anime delle acque”, una serie di stampe in cui si colgono gli echi di racconti lontani e di suggestioni degli antenati, non sono certo le petrarchesche “chiare, fresche, dolci acque”. Riccardo, infatti, osservando i riflessi in un ruscello, è riuscito a cogliere, con il suo obiettivo e la sua acuta capacità di osservatore, forme, volti, silhouette. Il tema  è originale e ci ha coinvolto per la validità del racconto e della realizzazione, facendoci rivivere visivamente le “corrispondenze” liriche di Baudelaire.

L’autore ci ha poi presentato il portfolio “Sguardi nei suoi occhi “dove volti, apparentemente inanimati, ci osservano e ci parlano. Come nelle “acque” anche qui tutto si ravviva, ma attraverso un processo opposto e ciò che è statico diventa dinamico.

Riccardo ci ha condotto, quindi, alla scoperta dell’altrove geografico in India ed in Iran.

L’India è stata presentata con stampe in bianco e nero che esaltano l’intensità spirituale di alcuni riti compiuti al sorgere del sole nelle acque del Gange.

La proiezione sull’Iran, iniziata con le immagini dell’antica e leggendaria Persepoli, ci ha mostrato Teheran, con le sue contraddizioni, i suoi usi, i suoi colorati e vivaci bazar. Il viaggio è proseguito nell’Iran rurale, attraverso la quotidianità della povera vita dei suoi arcaici villaggi. La narrazione si è conclusa con una serie di bei ritratti, omaggio alla donna iraniana.

Grazie Riccardo, ti aspettiamo con nuove sorprendenti immagini.

Tiziana Pellegrini

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